Su La nuova ecologia, la rivista mensile di Legambiente del mese di marzo 2011, a pp.62-63 è apparso un articolo a firma di Ada Martella dal titolo Tacco d’asfalto.
L’articolo affronta il problema della speculazione cementizia nel basso Salento dove è in programma la costruzione di una strada sproporzionata a quatto corsie dal costi di quasi 300 milioni di euro.
La popolazione si è organizzata e ha dato vita al Comitato 275 per lottare contro “la più grande speculazione cementizia mai piovuta nel sud estremo della Puglia”.
La posizione di quanti si oppongono allo scempio di questo lembo di terra incontaminato e ricco di ulivi centenari e di insediamenti rupestri, parte comunque dalla constatazione che vi sia la reale necessità di un ammodernamento e di una messa in sicurezza della viabilità esistente, ma senza che questo determini una sudditanza nei confronti “del ricatto della lobby del cemento che vuole imporre una strada devastante”.
Senza pretendere di reggere il confronto con le bellezze pugliesi, anche il territorio che verrà attraversato dal raccordo autostradale A28-A23, la cosiddetta Cimpello-Gemona, merita di essere salvaguardato per le sue peculiarità ambientali.
Si tratta infatti di un’area poco antropizzata e praticamente intatta, che verrà sconvolta nei suoi aspetti paesaggistici di straordinaria bellezza per l’apertura degli spazi, per l’ampiezza della vista, per l’alternarsi di contesti geomorfologici sempre diversi e per la varietà della vegetazione.
Pare evidente che la tutela del territorio sia una priorità di quanti amano la propria regione e si oppongono alle logiche solo speculative della progressiva cementificazione anche di quei lembi di terra che ne sono ancora rimasti immuni.