La mostra "Liberafiumi" allestita dal WWF all'Università di Udine spiega origine e cause delle alluvioni
Presso la sede universitaria di Udine in località Rizzi viene allestita dal Wwf Fvg una mostra in occasione della Settimana Unesco dedicata al tema dell’acqua, per spiegare origini e cause di eventi che ormai sembrano destinati a ripetersi sempre più frequentemente. “La mostra “Liberafiumi” - realizzata dal Wwf Italia in occasione dell’omonima campagna che nel corso del 2010 ha censito 29 fiumi italiani (fra cui anche Tagliamento e Arzino) per valutarne lo stato di salute - racconta, con testi e immagini fortemente esplicative ed evocative, i fenomeni di pressione antropica a cui sono stati costretti negli ultimi anni i corsi d’acqua del nostro Paese”.
“I fiumi, inquinati e imbrigliati, sono ormai considerati solo un pericolo - si legge nel primo dei 15 pannelli che rimarranno visibili al pubblico per tutta la settimana in corso -. Da sempre, sono utilizzati, sfruttati, regimati dall’azione dell’uomo; è, però, in questi ultimi decenni che hanno subito il colpo di grazia: sono stati canalizzati, “cementificati” e ne sono stati distrutti gli ambienti ripariali; mentre le aree di esondazione naturale sono state occupate da coltivazioni intensive, centri abitati e insediamenti industriali”. […] “Durante i periodi di forti piogge, i corsi d’acqua si gonfiano sempre più velocemente rispetto al passato, l’erosione del letto aumenta e i picchi di piena sono spesso repentini e non lasciano scampo; i danni sono sempre più ingenti e, purtroppo, anche le vittime di queste catastrofi “non naturali” sono sempre più frequenti”.
La mostra non si limita però a fotografare lo stato di salute dei nostri fiumi, ma avanza proposte di riqualificazione e gestione sostenibile. […] Prima fra tutte, il WWF da anni propone una rinaturazione diffusa dei nostri corsi d’acqua per ridurre il rischio idrogeologico (in primis restituire ai fiumi le naturali aree di esondazione), riqualificare le fasce fluviali, migliorare la qualità delle acque, avviare una gestione coordinata ed integrata a livello di bacino idrografico: per ognuna di queste azioni la mostra “Liberafiumi” documenta, anche fotograficamente, lo stato attuale dei nostri fiumi e le buone pratiche che invece potrebbero essere messe in atto, anche per preservare lo straordinario patrimonio di biodiversità che caratterizza questi ambienti, tra i più vulnerabili e in grave crisi.