Ma volete ritornare alle vecchie mulattiere?
In modo provocatorio, ma efficace, la domanda evidenzia un problema. Come dovrebbe essere il sistema viario della pedemontana spilimberghese e della val d'Arzino?
Anche le strade, come quasi tutte le altre cose, vanno commisurate a un contesto, in questo caso ambientale e demografico. Rovesciamo la questione. Lasciamo perdere per un attimo il fatto che siamo contrari alla realizzazione dell'autostrada. Consideriamo i bisogni dei paesi e delle valli coinvolte. Il primo elemento che balza agli occhi è che ne sappiamo pochissimo. Abbiamo i dati demografici che ci dicono che gli abitanti dell'area pedemontana non superano i 10.000 e basta. Cosa sappiamo degli impianti produttivi, dei flussi di traffico locale, dei percorsi più praticati per lavoro? Quasi nulla. Non è strano che chi vuole intervenire pesantemente sul territorio non renda pubblici i dati che potrebbero giustificare un'opera così importante?
Esistono tante tipologie di strade e noi non siamo contrari alle strade in quanto tali. Ci sono autostrade utili, evidentemente. E necessarie, che rendono più agevole e veloce lo spostamento di merci e persone.
Ma serve qui un'autostrada? Per i bisogni della popolazione pedemontana? Di certo no.
Servono interventi mirati che sostengano le attività economiche del territorio e facilitino la mobilità ordinaria? Questo sì. È interessante che anche l'assessore Riccardi, proprio a fine luglio (cfr Messaggero veneto del 22 luglio), abbia manifestato pubblicamente la volontà di studiare soluzioni viarie diverse dall'autostrada.
Allora servono interventi leggeri per valorizzare le ricchezze ambientali della nostra area che possono essere anche opportunità economiche: dalle colline di Castelnovo al greto del Tagliamento.
E vedi mai che per valorizzare questi luoghi non servano proprio delle mulattiere!